OSTEOPOROSI




L'osteoporosi è una malattia sistemica dell'apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea.

 Si stima che in Italia l’osteoporosi grave colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni.. Questa  prevalenza è appannaggio delle donne nel periodo successivo alla menopausa perché presentano fisiologicamente una minore massa ossea rispetto agli uomini e dopo la fine dell’età fertile pagano lo scotto della perdita di protezione da parte degli estrogeni.

Ma il “dramma” della osteoporosi è l' evento frattura.

Le fratture che vengono definite “da fragilità” per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali.
La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

I fattori che determinano l' Osteoporosi sono sostanzialmente 2 tipi:

cause non modificabili, su cui possiamo intervenire poco  :

     Fattori anagrafici,  genetici, costituzionali  • età avanzata • sesso femminile • costituzione minuta

• familiarità per osteoporosi • razza bianca o asiatica  o anche Alterazioni ormonali • menopausa precoce (prima dei 45 anni, anche chirurgica) • periodi prolungati di amenorrea (più di 1 anno)

• malattie infiammatorie croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn, colite ulcerosa) • anoressia nervosa • ipertiroidismo

e cause modificabili , su cui possiamo intervenire con la prevenzione ed il trattamento tipo :

Fattori ambientali e comportamentali • dieta povera di calcio • dieta troppo ricca di proteine

• dieta troppo ricca di fibre non digeribili (cibi integrali) • carenza di vitamina D • vita sedentaria

• eccesso di fumo, alcool, caffeina • abuso di lassativi , uso di farmaci • corticosteroidi, anticoagulanti, antiepilettici

In questo contesto la dieta assume un ruolo assolutamente determinante.

  Nelle donne in età post-menopausale è consigliato un apporto di calcio da 1,2 a 1,5 grammi  E quindi la dieta va integrata con acqua ricca di calcio, ma povera di sodio (il sodio in eccesso fa aumentare la perdita di calcio con l’urina).

• latte e altri prodotti lattierocaseari come yogurt e formaggi ma una elevata quantità di proteine aumentano l’eliminazione di calcio con le urine  .

• pesce, come quello azzurro, i polpi, i calamari e i gamberi

• molte verdure a foglie verdi (Anche se, tuttavia, il calcio delle verdure è molto meno assimilabile di quello dei latticini , specialmente se ricchi di ossalati) • frutta secca  • legumi, funghi senza eccedere gli alimenti integrali perche' riducono l' assorbimento del calcio

 Un ruolo importante è svolto  anche dalla vitamina D che aiuta il corpo  ad assorbire il calcio proveniente dai cibi ingeriti e agisce  nei processi di rimodellamento osseo.

È fondamentale l’esposizione alla luce solare  in quanto siamo capaci di sintetizzarla a livello

della pelle grazie ai raggi ultravioletti (UVB). Stare all’aperto almeno un’ora al giorno, con mani, braccia o viso scoperti, è sufficiente per una normale produzione di vitamina D.

Negli anziani, che escono poco e sempre  molto coperti, sono pertanto  indicati supplementi di questa vitamina. Questo perchè La vitamina D è poco presente negli alimenti.  Anche se Piccole quantità si trovano nel tuorlo d’uovo, e una certa quantità si trova  nei pesci grassi (aringhe, tonno,  sgombri) mentre  ne è ricchissimo l’olio di fegato di merluzzo .

 L' ATTIVITÀ FISICA E' FONDAMENTALE

Praticare una regolare attività fisica è importante  per un buon mantenimento della funzione e della struttura ossea a tutte le età.  Nell’infanzia e nell’adolescenza,  aiuta a raggiungere una maggiore densità dell’osso rispetto a chi rimane inattivo;  nelle persone anziane un po’ di movimento tiene  in allenamento la forza  muscolare, diminuendo  i rischi di cadute e fratture.

Il consiglio è quello di  praticare semplici  attività all’aria aperta,  consentendo così all’organismo

di esporsi in ore idonee al sole,  per favorire l’assorbimento  della vitamina D .

Ma, nonostante la dieta corretta, l assunzione di vitamina D , una costante attività fisica, sempre più spesso vediamo pazienti anche giovani con un quadro grave di osteoporosi , se non di vere fratture.

Sono le pazienti affette da osteoporosi  secondaria, che è dovuta a diverse patologie e all’assunzione di alcuni farmaci nel medio-lungo periodo.  

L’osteoporosi causata da farmaci è oggi la più  comune forma di osteoporosi secondaria, cioè è la perdita di tessuto osseo determinata non da malattie endocrine, ematologiche, gastrointestinali, renali ecc., ma da terapie farmacologiche.

Tra i “colpevoli” si annoverano principalmente i cortisonici (+15% in un anno di perdita ossea)anche attraverso la somministrazione topica o inalatoria  soprattutto se la terapia è continuativa.

 E poi farmaci immunosoppressori, diuretici ( lasix), anticoagulanti ( eparina ), chemioterapici inibitori delle aromatasi ( per la terapia del cancro alla mammella e alla prostata), anticonvulsivanti , gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina per il trattamento dell' ansia , della depressione e dei disturbi dell' umore (SSRI Fluoxetina (Prozac, Fluoxetina), , ansiolitici Citalopram (Elopram, Seropram) , alcuni antidiabetici (tiazolinedioni – tipo AVANDIA O ACTOS) e ormoni tiroidei ( eutirox), inibitori di pompa protonica, «ampiamente utilizzati (e spesso abusati ( Lansoprazolo, Pantoprazolo) per il trattamento delle patologie gastro-esofagee .

I pazienti più esposti sono  le donne, gli over 70, i pazienti con pluripatologie, ma soprattutto i pazienti fragili e in stato di povertà.

 Più  tempo passa, tanto più  ci viene confermata   questa  veramente  amara considerazione:   sempre più l' osteoporosi sta diventando patologia dell' indigenza, della povertà e dell'isolamento.

E' facile suggerire di  “fare una dieta corretta , mangiare  più pesce , assumere cibi non processati, integrare la vitamina D”  quando non ci sono problemi nel fare la spesa.

Qualche giorno fa è stato  chiesto ad un paziente assistito dal nostro Ambulatorio Solidale cosa mangiasse  più frequentemente a pranzo per suggerirgli una dieta.

Abbiamo  provato tanta tristezza e un vero disagio quando ci ha confidato  di mangiare spesso a pranzo o a cena  una confezione di wurstel.  

Costano poco e saziano tanto.

Questa persona, come tante altre , fa parte di  un mondo parallelo che spesso non incrociamo , fatto di disagio del vivere che si associa e si intreccia al disagio economico ed all' isolamento ,

E a proposito del disagio del vivere, è veramente incredibile il numero dei  nostri pazienti che  assumono  ansiolitici, antidepressivi, psicotropi , bevono alcolici di bassissima qualità, fumano indiscriminatamente, anche a costo di sacrificare un pasto.

E' un loro modo di mitigare la difficoltà , le pene, l'angoscia  del  sopravvivere .

Ma i farmaci psicotropi , il cibo spazzatura, il fumo, l' alcol,  l' isolamento , lo stress, la vita sedentaria sono anche quei pericolosi fattori negativi  che incidono sul determinismo della osteoporosi.

Le Linee Guida Nazionali suggeriscono che l' Osteoporosi va essenzialmente diagnosticata precocemente nei pazienti a rischio (e quali pazienti più a rischio dei nostri assistiti !) quindi  prevenuta e trattata prima che questa determini le fratture.

Ma i tempi di attesa di una densitometria sono vergognosamente lunghi , gli Ambulatori dedicati quasi inesistenti, l' accesso alle cure a carico del S.S.N. ha cavilli e procedure burocratiche incredibili.

Il progetto di acquisizione da parte dell' Ambulatorio Solidale di un apparecchio per la diagnosi strumentale della osteoporosi potrebbe colmare queste carenze e costituire un punto di riferimento territoriale , ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti.

Dottor Vincenzo Tanzarella 

 

Commenti

Posta un commento

POST PIU' POPOLARI

L'ambulatorio solidale: un ponte verso la salute per tutti

La povertà sanitaria